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I racconti di Vivavalle
di Lorenzo Pelissero
Lorenzo Pelissero è nato a Carmagnola (TO) nel 2001. Da sempre legato al mondo dell’infanzia, dopo la maturità classica nel 2020 inizia Scienze della Formazione Primaria presso l’Università degli studi di Torino e, contemporaneamente, intraprende la carriera lavorativa al Virginia Agnelli, dove lavora tuttora. Ama disegnare e illustrare le sue storie. Lettura consigliata a partire dai sei anni. Illustrazioni dello stesso autore. Questo libro rispetta i parametri di alta leggibilità.
“Sulla sporgenza rocciosa di una ripida collina si erge imponente una statua. Luthor è il nome del perso- naggio rappresentato e con il suo sguardo scruta il territorio ai suoi piedi: Vivavalle, un territorio incontaminato dove vivono pacifici cittadini di ogni provenienza. Luthor ama raccontare storie ai bambini che, durante le giornate, circondano il suo basamento, ognuna incentrata su un personaggio differente. Ne racconta una per ogni giorno della settimana e alla fine di ogni racconto la statua saluta il suo uditorio e lo invita a ripresentarsi il giorno dopo.”
Il mio nome è Orazio Talpone
di Sergio Bergese
Sergio Bergese nasce il 1°marzo del 1956 e vive a Moncalieri. Laureato in Scienze Motorie, ha insegnato Educazione Fisica in diverse scuole di Torino e dintorni e Sport di Squadra presso la SUISM – Struttura Universitaria di Igiene e Scienze Motorie di Torino. Ha pubblicato con Edizioni Libreria Cortina Torino, Pallavolo: sport e gioco collettivo (2016) e con Argonauta Edizioni S.r.l.s., Il contrario di lei (2022). Ha inoltre un passato da giocatore e da allenatore di pallavolo.
“In base alle previsioni, trascorse le due ore, la nebbia ci inghiotte. Tutto scompare e la visibilità non va oltre il muso dell’aeroplano. Allora, manco si trattasse di un mantra o di una formula magica, per darmi forza ripeto a me stesso: “Non resta che affidarsi al mostriciatto-lo, non resta che affidarsi al mostriciattolo, non resta…”. Mi giro verso Jonathan. Lui ha lo sguardo fisso alle ali che l’animale sulla fusoliera ha dispiegato dal momento in cui lo spazio attorno è diventato fumo. Gli strumenti sulla console, intanto, sono impazziti. Le lancette degli indicatori, come risucchiate da un vortice, quasi non si distinguono. Sembrano girandole spinte da venti contrastanti, alcune ruotano in un senso, altre nel senso opposto.”